EMANUELA CASAGRANDE
Mondo Fragile
Sublimazione e distacco dal dato oggettivo per intraprendere il percorso di un linguaggio universale.
Questo si percepisce nelle incisioni di Emanuela Casagrande che parla di materia franta, fratturata, scomposta come segno di tensione-lacerazione, conseguenza del vivere in questa e di questa nostra realtà.
Partendo dalla fotografia di oggetti in frantumi, (quasi sempre cocci di vasellame) approda all’immagine incisa, all’incisione; linguaggio arcaico, tecnica antica, che da sempre accompagna il “gesto artistico umano”.
La frattura, la disunione, la lacerazione è ricomposta nel segno inciso delle acqueforti e nei campi cromatici delle acquetinte, nei segni sgranati delle cere e nello scavo continuo, nel togliere continuo, tipico dell’incisione. Scavare per trovare frammenti di luce, cocci di luce, schegge di luce.
LUCIANO PEA
21x27 cm. tecnica mista (acquatinta, puntasecca, finta maniera nera)
18x24 cm tecnica mista (acquatinta, puntasecca, brunitoio)
21x27 cm. tecnica mista (acquatinta, puntasecca)
18x24 cm. LASTRA DIVISA IN DUE FRAMMENTI tecnica mista (acquatinta, brunitoio)
13x18 cm. tecnica mista (acquatinta, puntasecca, brunitoio)
14.5x20 cm. tecnica mista (acquatinta, puntasecca)
20.5x26,5 cm. tecnica mista (Acquaforte, acquatinta)